sabato 25 maggio 2013

Prima fare e poi ascoltare

"Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto." (Esodo 24,7)

Nonostante quanto Gesù ha detto espressamente in Luca 8:21,  nei vangeli non mancano occasioni e segni che possano essere letti in sintonia con Esodo 24,7. A volte Gesù chiede di compiere dei gesti e ne indica il senso solo dopo, a chi lo interroga o ai suoi discepoli.

Ma questo fare prima di comprendere sembra comunque un po' strano, forse anche contrario a un metodo impartitoci dalla scuola moderna, per cui bisogna studiare e conoscere la teoria per poi poter passare alla pratica.

Il brani seguenti, tratti dal prezioso libro di Paolo De Benedetti "Introduzione al giudaismo" (ed. Morcelliana 1999), possono aiutare a capire l'importaza di questo approccio all'interno della cultura ebraica, quella in cui viveva Gesù.

Il popolo di Israele dichiarò: "Tutto ciò che il Signore ha detto, lo eseguiremo e lo ascolteremo" (Esodo 24,7), dichiarazione capitale nell'interpretazione ebraica, che vi legge la decisione di eseguire la volontà di Dio prima ancora di averla "ascoltata", vale a dire: analizzata nel suo contenuto (in questo caso "ascolto" non indica il rapporto primario con la Parola, ma la riflesssione su di essa). E' dunque chiaro che per l'ebraismo fare la volontà di Dio e conoscere Dio si identificano. [pag. 40-41]

La Torà è innanzitutto una rivelazione da mettere in pratica prima ancora di farne oggetto di "Teologia". [pag. 57]

[...] bisogna innanzitutto eseguire la Torà, perché il capire la Torà nasce come effetto dell'eseguirla. [pag. 85]

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