domenica 16 luglio 2023

Pietre

 «Vedi queste grandi costruzioni?
Non rimarrà qui pietra su pietra,
che non sia distrutta»
Mc13;2

Ci sono momenti e luoghi in cui il Vangelo risuona particolarmente attuale, come se parlasse a noi, qui ed ora.

Ci troviamo ai margini di un impero che drena risorse verso il suo centro, che cerca di omologare il mondo imponendo uno stile di vita pagano, orientato a godere solo dei piaceri della vita, senza prospettive ultraterrene. 

La nostra chiesa cristiana si trova costretta a vivere all'interno di una cultura che svilisce così ogni suo simbolo, ogni suo valore, ogni suo riferimento celeste, una cultura di fatto profanatrice. 

Al punto che, a titolo di esempio, non si fa alcuno scrupolo nel trasformare i nostri luoghi di culto in eleganti ristoranti dove la cucina prende il posto dell'altare.

The Jane, Antwerp, Belgium
Il Vangelo era a quel tempo follia per gli ateniesi e lo è di nuovo oggi per le élite di Washington come di Bruxelles.

Ma a noi il Vangelo deve suonare attuale e profetico, come lo erano per Gesù i testi di Isaia.

Se del Tempio non rimarrà pietra su pietra, come potremo continuare a praticare il nostro culto e professare la nostra fede?

Gesù dice che dopo tre giorni il suo tempio verrà ricostruito, che la sua chiesa è fatta di pietre vive, quali  siamo noi, e dice a Simone che da quel momento lui si chiamerà Pietro perché la sua chiesa si fonda sulla pietra che lui incarna.

Il Vangelo ci dice oggi che se vogliamo trovare un modo di sopravvivere come chiesa, in questa epoca, dobbiamo rifondarci a partire dalle persone, nelle nostre comunità, che vivono il Vangelo nella quotidianità.

Quelle pietre vive che lo annunciano con il loro esempio, facendo gli operatori pastorali, spendendo una parte significativa del proprio tempo in una forma di vita che può dirsi autenticamente missionaria.

Coloro cioè che offrono il proprio corpo come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, come vero culto spirituale (Rm 12;1).

Le nostre chiese dovranno imparare a riconoscere queste persone, non solo al loro interno, per valorizzarle e trovare tramite esse una via di speranza e di salvezza. 

Di quelle chiese che non sapranno farlo, non rimarrà pietra su pietra.

Notre Dame, 2019

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